DEHORS IN CENTRO. LEGAMBIENTE: INEVITABILE L’INTERVENTO DELLA SOPRINTENDENZA.
ORA SI TORNI FINALMENTE AL RISPETTO DELLE REGOLE E AL DECORO.
ANCONA – A giudicare da quanto detto nei giorni scorsi, sembra che la Soprintendenza, nel pretendere il rispetto dei luoghi e dei monumenti storici, abbia commesso una grave vessazione nei confronti degli esercenti del centro. Ma è proprio così?
Pochi anni fa, grazie soprattutto alla tenacia e all’impegno profusi dal nostro compianto amico Giancarlo Del Guerra, il Comune varò un regolamento dehors che avrebbe dovuto porre fine quantomeno al caos delle istallazioni autorizzate caso per caso.
Il regolamento in realtà molto concedeva agli esercenti, che avrebbero potuto continuare ad utilizzare pedane (in caso di dislivelli significativi), pareti divisorie trasparenti, tavoli, sedie e ombrelloni. La normativa approvata era stata congegnata per garantire la convivenza tra decoro e svolgimento dell’esercizio d’impresa.
Poi però si manifestò al contempo tutta la debolezza delle Amministrazioni Comunali. Quasi subito arrivò il primo dehors autorizzato secondo le nuove norme che il Comune aveva approvato pur in presenza, ad avviso nostro e di altre associazioni, di manifeste difformità dal regolamento stesso. Quindi seguì una pantomima imbarazzante e pretestuosa sull’entrata in vigore delle nuove norme, continuamente procrastinata e di fatto mai attuata.
Di questa debolezza alcuni esercenti sembrano aver approfittato per anni a piene mani e in modo plateale. Tendoni trasformati in magazzini, manufatti temporanei che di temporaneo avevano ben poco nel loro aspetto, frigoriferi, funghi e quant’altro di indecoroso o non consentito.
Infine l’intervento inevitabile della Soprintendenza, necessariamente sostituitasi ad un’Istituzione che per anni non è stata in grado di compiere il suo dovere.
“Se il Comune non fosse stato così debole” dichiara Fabio Barigelletti, presidente del circolo Legambiente di Ancona, “e se alcuni esercenti non fossero stati così sordi alle norme equilibrate imposte dal precedente regolamento, si sarebbe evitato con ottima probabilità l’inasprimento delle norme e l’intervento della Soprintendenza”.
Non è la Soprintendenza a perpetrare ora un torto nei confronti degli esercenti ma, al contrario, è stato il comportamento di alcuni esercenti a svilire per lungo tempo il decoro della città, complice l’assenza cronica e ingiustificabile delle Amministrazioni Comunali.
“Dopo anni di far west assoluto, si è messo finalmente un freno” continua Barigelletti. “Ci auguriamo vivamente che questo intervento doveroso e deciso serva a far sì che si ricominci a ragionare nell’ambito delle regole e che il decoro e l’esercizio delle attività economiche possano procedere di pari passo, come sarebbe potuto accadere già da anni”.
Un auspicio quindi affinché le attività economiche fioriscano ulteriormente e, al contempo, la fruizione dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia della nostra città possa svolgersi nel meritato decoro.