Ripristino antica strada di Portonovo (12/06/2015)
Riqualificazione Piazza Cavour
Conero: frane e divieti (30/06/2014)
30 GIUGNO 2014
COMUNICATO STAMPA
ALLARME FRANA E DIVIETI NON RISPETTATI, LA PANTOMIMA CHE SI RIPETE OGNI ESTATE.
LEGAMBIENTE: DAL 1996 I DIVIETI SOLLEVANO I COMUNI DALLE PROPRIE RESPONSABILITA' SCARICANDOLE SUI CITTADINI.
SUBITO LA MAPPATURA DELLE ZONE REALMENTE RISCHIOSE, LA RIAPERTURA DI QUELLE SICURE E I LAVORI DOVE SERVONO.
ANCONA - E, come succede ad ogni frana estiva grande o piccola, si torna a parlare con allarme e scandalo della costa alta di Ancona e dei divieti di transito non rispettati.
Tutto iniziò nel '96 quando, a seguito di un drammatico incidente lungo un sentiero del Conero, la Capitaneria di Porto di Ancona prima e i Comuni di Ancona e di Sirolo poi, non trovarono soluzione migliore dell'emissione di divieti di transito estesi, tranne rare eccezioni, a tutta la costa alta del Conero.
Tuttora esistenti (quello vigente in Comune di Ancona è una versione molto simile al precedente, bocciato dal TAR), raramente ne viene verificato il rispetto e se ne sente parlare solo quando una frana si stacca e si "scopre" improvvisamente che essi non vengono osservati da nessuno.
"Questa scorciatoia pilatesca dei divieti sgrava furbescamente i Comuni dalle proprie responsabilità in caso di ulteriori incidenti ma sta avendo conseguenze gravi" denuncia Paolo Mariani, presidente del circolo Legambiente di Ancona, che spiega: "Dopo tanti anni di divieti, si è persa la percezione di quali tratti di costa siano realmente pericolosi e quali no. Inoltre, alcuni dei percorsi storici che scendono al litorale, sicuri nel 1996, sono divenuti pericolosi a causa dell'assenza di manutenzione che, in vigenza dei divieti, non può più essere eseguita né dai Comuni né dal Parco. Ne è un esempio efficace il sentiero delle Due Sorelle".
La comoda inerzia garantita dai divieti, che dura da 18 anni, interrotta solo da questi sporadici allarmi lanciati allorché periodicamente si scopre ciò che avviene alla luce del sole, è un segnale che mette in serio dubbio la buona fede con cui gli Amministratori locali giurano invece di agire.
Siccome però non vogliamo mettere in dubbio la loro buona fede, ci aspettiamo allora di vedere SUBITO non promesse di interventi spot, bensì una mappatura precisa delle zone realmente rischiose di tutta la costa del Conero, la revoca immediata dei divieti da quelle sicure e la partenza dei lavori dove servono.
Dopo vent'anni di tempo sciupato, è una richiesta più che ragionevole.
Abbattimento alberi in Piazza Cavour (26/11/2014)
26 novembre 2014
COMUNICATO STAMPA
PIANTE ABBATTUTE IN PIAZZA CAVOUR
LEGAMBIENTE: INTERVENTO ESTREMAMENTE PREOCCUPANTE
IL COMUNE SOSPENDA I LAVORI E CONVOCHI UN’ASSEMBLEA PUBBLICA
ANCONA – Uno scenario triste, uno scorcio che scuscita estrema preoccupazione in chi ha nel cuore questo luogo, che è nella vita degli anconetani da diverse generazioni.
Molti in queste ultime ore si sono fermati a guardare, chi con espressione curiosa, chi interrogativa, molti con allarme, gli operai che con le ruspe e le piattaforme aeree hanno iniziato le operazioni sulla vegetazione della piazza, prodromiche ai lavori di riqualificazione che partiranno ad anno nuovo.
Ciò che si prospettava come un qualsiasi intervento di manutenzione al verde della centralissima piazza, si sta rivelando un’operazione ben oltre l’ordinario, con alcuni alberi secolari del vialetto perimetrale atterrati e spezzettati e con le palme sradicate, allineate sopra le aiuole.
Mesi fa, l’Amministrazione comunale pubblicò il progetto di riqualificazione: doveva essere un intervento quasi del tutto conservativo (del resto non poteva che essere tale, dato che la piazza è un bene tutelato). Tantoché questa associazione, insieme ad altre, salutò con favore il progetto, seppure formulando alcune proposte di miglioramento.
Da ieri invece si protraggono, inaspettatamente, lavori che presagiscono a qualcosa di ben meno conservativo e più impattante. Un luogo simbolo della città, scampato peraltro a guerra, cementificazione e avvento della motorizzazione, va trattato con estrema cautela e secondo tutte le prescrizioni dettate dalla legge e non solo.
“Estrema preoccupazione. Questo è il sentimento suscitato dagli interventi che vengono effettuati nelle ultime ore sotto gli occhi della cittadinanza sconcertata” dichiara Paolo Mariani, presidente del Circolo dorico di Legambiente. “Molteplici sono le segnalazioni dei cittadini, allarmati e spesso indignati, pervenute in queste ultimissime ore anche a questa associazione”.
Il Circolo Il Pungitopo esorta l’amministrazione comunale a sospendere immediatamente i lavori attualmente in corso e chiede la convocazione di un incontro pubblico urgente, nel quale siano condivise, con i cittadini e le associazioni, innanzi tutto le motivazioni sottese all’intervento in corso in questi giorni.
Operare in un luogo così celebre ed amato richiede infatti di essere spiegato, illustrato e condiviso il più possibile. L’amministrazione deve inoltre essere disposta e pronta a cogliere tutte le istanze che provengano dai cittadini e a modificare, se necessario, i propri progetti, anche significativamente.
Questo Circolo rinnova la disponibilità a fornire il proprio contributo per la revisione, in senso conservativo, del progetto, anche sulla scorta di una copiosa documentazione storica raccolta dai propri volontari nei mesi intercorsi tra la presentazione del progetto e l’inizio dei lavori.
La stessa documentazione potrà essere utile al Circolo per mettere in campo tutte le eventuali azioni che riterrà opportune per tutelare la piazza.
Circolo Naturalistico Il Pungitopo ONLUS
Isola pedonale (24/03/2014)
LEGAMBIENTE: IL TRAFFICO E’ ANCORA IL PROBLEMA, NON LA SOLUZIONE.
NO A SCELTE ANACRONISTICHE. L’ISOLA VA AMPLIATA E VITALIZZATA.
ANCONA - Si torna a parlare dell'isola pedonale e, anziché proporre passi avanti, si continua a mettere in dubbio la sua stessa esistenza.
Dai tempi di Sturani, in effetti, niente più si è fatto né pensato per poter ampliare la pedonale attraverso una sua estensione o la creazione di una ZTL.
Al contrario, l'isola è stata costantemente bersagliata da critiche feroci, alle quali le amministrazioni hanno risposto di volta in volta con piccole concessioni apparentemente mirate a richiamare più traffico, come se l'isola pedonale non fosse un progetto basato su un'idea precisa di fruibilità della città, bensì solo una foglia di fico attorno alla quale permettere la proliferazione di un inquinamento già ampiamente insostenibile.
Del resto, il livello allarmante di inquinamento da polveri sottili è stato anche attestato dai dati dei rilevamenti effettuati in occasione della recente tappa anconetana del Treno Verde di Legambiente.
Ma, nonostante tutto, oggi gli amministratori locali continuano imperterriti, professando un'idea di sviluppo molto anni Sessanta e sposando misure discutibili come il totale ripristino del doppio senso in Corso Stamira, la cui abolizione avrebbe compiuto 70 anni il prossimo mese di luglio, o la sua istituzione lungo la Galleria San Martino.
"Molte città italiane hanno scelto già decenni fa di pedonalizzare il proprio centro o limitarlo alla circolazione dei residenti, con risultati ovunque positivi per commercio, turismo e vivibilità. Qui discutiamo da 7 anni se mantenere 400 metri di isola pedonale" commenta amaro Paolo Mariani, presidente del Pungitopo. "Anziché progettare un ampliamento della pedonale ed incentivarne la fruizione, gli amministratori si preoccupano di come dare campo libero al traffico nelle vie limitrofe e nelle traverse".
Crisi economica generalizzata, iniziative imprenditoriali e amministrative appannate o assenti. Nessuna di queste possibili concause del paventato declino delle attività commerciali e della fruizione di corso Garibaldi sembra aver mai sfiorato la mente di chi reclama il ritorno del traffico né di chi, a tali richieste, anziché replicare, arrossisce impacciato.