Ripascimento a Portonovo (09/05/2012)

LEGAMBIENTE: L’ENNESIMO RIPASCIMENTO PREVISTO A PORTONOVO MOSTRA DI NUOVO I LIMITI DELLA GESTIONE DELLA DIFESA COSTIERA.

SI SVOLGANO GLI STUDI DA SEMPRE ANNUNCIATI E MAI EFFETTUATI.

BENE L’ARRETRAMENTO DELLE STRUTTURE COSTRUITE SULLA BATTIGIA.

ANCONA - Legambiente esprime netto scetticismo per quanto emerso dall'incontro tecnico svoltosi lunedì mattina tra Regione, Comune di Ancona e Parco del Conero sulla difesa costiera di Portonovo. A partire dall'orientamento ad effettuare, per quanto limitato, un nuovo ripascimento.

Ogni anno le Istituzioni assicurano che il ripascimento sarà l'ultimo, che viene effettuato per sanare emergenze, peraltro in passato molto opinabili, e preannunciano studi sull'impatto delle opere di difesa della costa, di cui poi puntualmente non si sa più nulla. E così, anno dopo anno, a primavera, si torna ad invocare il pannicello caldo del ripascimento, grande o piccolo che sia.

"Le tonnellate di sassi scaricati a Portonovo ogni anno col pretesto dell'urgenza, sono l'emblema di una politica di difesa della costa che mostra tutti i suoi limiti e che per questo va accantonata al più presto" commenta secco Fabio Barigelletti, presidente del Circolo Legambiente del capoluogo.

L'Associazione ambientalista inoltre, non solo critica gli effetti deleteri che i ripascimenti possono produrre sull'ecosistema dei fondali e che nessuno ha finora studiato nonostante gli annunci, ma è scettica anche sulla proposta di far partecipare i concessionari alle spese per le opere di difesa.

"Si rischia di autorizzare, in cambio di denaro, interventi ispirati a una logica di sfruttamento economico, slegati completamente dalla tutela dell'ambiente. Per di più, tutto ciò accadrebbe in un’area protetta" prosegue Barigelletti, che conclude: "Le Istituzioni dovrebbero piuttosto proseguire sulla strada tracciata dall'attuale PPE di Portonovo, incentivando l'arretramento delle strutture costruite imprevidentemente negli anni sulla battigia".

Continuiamo quindi ad auspicare un cambio di approccio alla difesa costiera, che mandi finalmente in soffitta la logica degli interventi tampone e dei ripascimenti urgenti effettuati senza alcuna cura per le conseguenze che comportano. Ben vengano perciò gli studi sugli effetti degli interventi di difesa e l’arretramento delle strutture esteso a tutta la Baia.

Nell’immediato, se davvero sussistono esigenze di intervento, si valuti quantomeno l’ipotesi di ridistribuire la mole ingente di materiale riversato sulla spiaggia negli ultimi anni, senza aggiungerne di ulteriore.

Circolo Naturalistico Il Pungitopo ONLUS

 

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