Questione cinghiali (29/07/2011)

LA REGIONE SPALANCA LE PORTE DEL CONERO AI CACCIATORI CON IL PRETESTO DELL’ERADICAZIONE DEL CINGHIALE

LE ASSOCIAZIONI: CACCIA GROSSA, INUTILE E INCOMPATIBILE CON IL PARCO

LA RICETTA: PROSECUZIONE DEGLI ABBATTIMENTI GIÀ IN CORSO, AREA CONTIGUA, MATTATOIO LOCALE E RUOLO DEGLI AGRICOLTORI

 

ANCONA – Le Associazioni di Ancona esprimono forte preoccupazione per l’ordine del giorno bipartizan approvato ieri dal Consiglio Regionale delle Marche che, dietro il vessillo della tutela dell’ambiente e del territorio, spalanca di fatto le porte alla caccia nel Parco del Conero.

La presenza dei cinghiali in un’area naturale caratterizzata da una notevole densità di attività umane crea senz’altro problemi ed il contenimento della specie è un’operazione –già in corso con risultati apprezzabili- che va portata avanti.

La selezione per l’abbattimento dei capi va però eseguita senza improvvisazioni né superficialità: se mal eseguita, potrebbe infatti provocare un incremento della popolazione degli ungulati e vanificare perciò gli esiti di quanto fatto finora.

L’apertura di fatto delle porte del Parco alla caccia massiva perciò, oltre che costituire un pessimo segnale per un’area protetta, appare una soluzione di gran lunga peggiore del problema che ci si prefigge di contrastare.

“Si parla di eradicazione, un termine che evoca sinistri scenari da caccia grossa, assolutamente incompatibili con il contesto del Parco. E lo si fa tirando in ballo a sproposito la tutela ambientale” è il commento unanime delle Associazioni, che inclazano: “C’è in atto una strumentalizzazione di un problema reale, mirata a sdoganare interventi straordinari e dannosi di pulizia faunistica, aggirando e superando norme e regole”.

Il contenimento deve continuare ad essere effettuato attraverso misure precise e responsabili, non certo attraverso battute di caccia grossa che potranno richiedere persino il coinvolgimento del Prefetto per tutelare l'ordine pubblico.

Il nostro auspicio perciò è che, oltre al prosieguo delle attività di selezione in corso, si pongano in atto ulteriori interventi:

- area contigua, un cuscinetto tra l’area protetta e il territorio circostante, prevista dalla legge ma non ancora istituita al Conero, la cui presenza consentirebbe una gestione unitaria ed efficace della gestione faunistica;

- mattatoio d’area, che permetterebbe una gestione più economica degli animali prelevati, considerata la chiusura ormai prossima della struttura di Senigallia e l’alternativa logisticamente sfavorevole di Sassoferrato;

- coinvolgimento degli agricoltori nell’opera di contenimento della specie, attraverso la possibilità di istallare trappole, a supporto all’attività di selezione già in corso.

 

Legambiente Marche ONLUS

Circolo Naturalistico Il Pungitopo ONLUS

Italia Nostra – Consiglio Regionale Marche

Italia Nostra – Sezione di Ancona V. Pirani

 

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