Ai margini dell'area di sosta si trovano 3 querce, chiamate roverelle (quercus pubescens). Una di esse, la più grande , ha una circonferenza di cm 360 a 130 cm di altezza da terra. Si tratta di un albero secolare, anche se non ha ancora le dimensioni minime stabilite dalle norme per poterne richiedere l'inserimento nell'elenco regionale degli alberi monumentali. Si tratta comunque di un bellissimo esemplare. Da notare un ciliegio che cresce proprio a fianco del tronco
Poco sopra l'area di sosta, invece, si sta lentamente formando un bosco misto, ai cui margini in primavera è possibile trovare l'ophrys apifera:
Se vuoi sapere di più su come è nato Direzione Parco inizia ad ascoltare:
Vuoi conoscere anche la storia dei murales di jo?Ascolta:
Il tabellone offre la visione dei servizi resi dagli alberi. Forse non sai che nella nostra città ancora vi sono alcuni alberi in mezzo a quartieri popolosi e da tempo edificati, ma che sono la testimonianza di quando ancora c'erano campi coltivati e venivano allevati animali. Di seguito due esempi, una roverella di m 4,02 di circonferenza, presente in via Monte Dago, e un gelso bianco che si trova in Via del Conero, lungo la salita che dalla fine del percorso Direzione Parco sale verso Pietralacroce. Quindi se prosegui il percorso verso Pietralacroce lo puoi vedere facilmente In questo caso il gelso fa parte di un antico filare di piante tutte di dimensioni ragguardevoli, alcune delle quali superano i m 2,50 di circonferenza del tronco.
Lungo il percorso, superata la galleria ferroviaria, si incrocia via della Ferrovia che sale verso Pietralacroce. Sulla sinistra, poco a monte dell'incrocio, si trova un gelso bianco (morus alba) di ragguardevoli dimensioni. Per l'esattezza la sua circonferenza è di 427 cm. L'albero viene periodicamente capitozzato, quindi il tronco è molto corto e la chioma non da l'idea della vetusta'.
Foto di Orchidea purpurea e di Consolida
Elenco delle piante rinvenute lungo il sentiero “Direzione Parco”
PIANTE ARBUSTIVE E ARBOREE
acacia o gaggia (Robinia pseudacacia)
acero campestre (Acer campestre)
alaterno (Rhamnus alaternus)
alloro (Laurus nobilis)
berretta da prete (Euonimus europaeus)
biancospino (Crataegus monogyna)
luppolo (Humulus lupulus)
melo (Malus domestica)
noce (Juglans regia)
olmo campestre (Ulmus minor)
pioppo bianco (Populus alba)
pioppo nero (Populus nigra)
prugnolo spinoso (Prunus spinosa)
rosa canina (Rosa canina)
roverella (Quercus pubescens)
rovo (Rubus ulmifolius)
salice bianco (Salix alba)
sambuco (Sambucus nigra)
sanguinella (Cornus sanguinea)
PIANTE ERBACEE E LIANOSE
aglio napoletano (Allium neapolitanum)
alliaria (Alliaria petiolata)
anemone fior-stella (Anemone hortensis)
asparago selvatico (Asparagus acutifolius)
bardana minore o lappa (Arctium minus)
becco di gru malvaceo (Erodium malacoides)
borragine (Borago officinalis)
bugola (Ajuga reptans)
caglio asperello (Galium aparine)
caglio tirolese (Galium mollugo)
canapa acquatica (Eupatorium cannabinum)
canna comune (Arundo donax)
cardo dei lanaioli o scardaccione selvatico (Dipsacus fullonum)
carice maggiore (Carex pendula)
carota selvatica (Daucus carota)
cicoria (Cichorium intybus)
clematide paonazza (Clematis viticella)
consolida minore (Symphytum bulbosum)
giaro o gigaro (Arum italicum)
edera (Hedera helix)
enula cepittoni (Dittrichia viscosa)
equiseto o coda cavallina (Equisetum arvense)
erba vetriola o erba murale (Parietaria officinalis)
Tra qualche mese, speriamo, la ciclovia del Conero sarà finalmente percorribile.
In questo modo sarà possibile partire da Ancona a piedi o in bici e , con un saliscendi lungo le colline del Parco del Conero, arrivare al parcheggio a monte di Portonovo e alle spiagge.
Bene, ma come si raggiunge l’inizio della ciclovia, che è posto laddove inizia il fosso di Vallemiano?
Il punto di accesso
Nonostante aver letto molte volte che la ciclovia può essere raggiunta da Pietralacroce, l’accesso più agevole e completamente pianeggiante è il percorso Direzione Parco , che il nostro Circolo promuove da tanti anni assieme a Casa delle Culture, compito che continuerà a svolgere anche nei prossimi anni con opere ed iniziative. E’ un percorso in parte asfaltato, su strade secondarie, in parte un vero e proprio sentiero, in parte una sterrata in fondovalle.
La notizia della ciclovia spinge sempre più persone a frequentare questo percorso sia a piedi che in bicicletta in ogni stagione. Ma i tratti sterrati o a sentiero, anche se le piogge purtroppo sono sempre più scarse, si trasformano comunque in pantani difficili da praticare. Per non parlare delle buche, che a volte si trasformano in laghetti.
Pertanto, se si vuole che Direzione Parco (da via Paolucci alll’inizio della ciclovia) sia la vera porta d’accesso al percorso, vanno pensati sin da ora interventi sul fondo per consentire una fruibilità per tutto l’anno.
L’opportunità: dalla stazione a Portonovo
Ma non ci fermiamo qui. Il nostro Circolo dallo scorso anno ha partecipato al percorso di ascolto sul PUMS (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile), e tra le varie proposte, ha chiesto di creare un percorso ciclabile (e pedonale, ovviamente) che dalla Stazione FS arrivi sino alla ciclovia del Conero e , pertanto, al parcheggio sopra Portonovo e al Parco del Conero.
Non manca molto.
Il tratto dalla Stazione a Piazza Ugo Bassi già esiste da anni. Si tratta di arrivare sino a Via Paolucci, all’inizo del percorso Direzione Parco di cui abbiamo parlato prima . La nostra proposta è la seguente, a partire dalla fine dell’attuale pista in Via G. Bruno:
utilizzare i giardinetti di Piazza Ugo Bassi
attraversare l’incrocio con via Grazie e imboccare via Lauro Rossi
attraversare ( a piedi) via Macerata e l’incrocio tra via Macerata e via Fano;
superato l’incrocio, creare sul lato sinistro di via Fano una corsia ciclabile che in pianura, costeggiando prima le case, e poi la ferrovia e il fosso Miano per circa 500 metri, arrivi a Via Paolucci, all’inizio del sentiero Direzione Parco. In pratica, si tratta di evitare la faticosa e pericolosa salita e successiva discesa di Via Fano, per creare un nuovo percorso in pianura vicino a dove in passato c’era una fonderia chiusa da molti anni.
E’ chiaro che la proposta ha dei costi. Ma consentirebbe ai cittadini di lasciare la propria auto nelle zone del Piano, prendere la bici e arrivare a Portonovo pedalando.
Non solo, ma un turista potrebbe scendere dalla stazione FS con la propria bici e arrivare a Mezzavalle, Portonovo e, se vuole, nel cuore del Parco del Conero, senza dover usare un altro mezzo di trasporto.
Un ulteriore veicolo di promozione per la città ed il Parco del Conero.
La cartina.
In colore verde la pista ciclabile esistente dalla stazione a Piazza Ugo Bassi.
In colore rosso, tratteggiato nei punti più critici, il tratto che si potrebbe realizzare tra Piazza Ugo Bassi e Via Paolucci passando da Via Fano lungo il fosso Miano
In colore giallo il Percorso Direzione Parco (che inizia dai piloni vicino al campo sportivo di Vallemiano ) e conduce dopo 3 Km all’inizio della ciclovia del Conero